Estratto: Il tema dell’esistenza e della rilevanza fiscale di un nuovo valore connesso alle attività economiche digitalizzate ha cominciato ad attrarre l’interesse degli economisti e degli studiosi della materia fiscale già dall’alba del progetto BEPS. È , però, con l’Interim Report del 2018, il cui secondo capitolo era dedicato ai modelli di business digitale, che la questione della sostanza e dei fattori di creazione del nuovo valore, divenne centrale nella tematica degli studi fiscali, dando luogo ad un acceso dibattito fra coloro che sostennero che non esiste alcun nuovo valore “digitale” - ricavando conferma di ciò dalla circostanza che lo stesso OCSE, nel suo Statement on a Two-Pillar Solution (dell’8 ottobre 2021), sembrava marginalizzare la rilevanza che la value creation aveva nei documenti precedenti - e coloro che, di contro, ritennero che esso avesse una sua ben precisa consistenza che non poteva non avere riflessi sul terreno impositivo. Il presente contributo si inserisce in siffatto dibattito, cercando di rispondere al quesito se siffatto nuovo valore effettivamente esista, quali ne siano i driver, se, in che modo e in quale giurisdizione esso possa assumere rilevanza fiscale. Muovendo da uno studio delle teorie economiche sul processo di creazione del valore e ponendo la distinzione fra valore d’uso e valore di scambio, l’Autore giunge alla conclusione che un valore digitale di fatto esiste e che i principali fattori che contribuiscono alla sua generazione sono, per un verso, la capacità di elaborare, governare e sfruttare conoscenze complesse (che attiene alla sostanza del valore, dando vita ad un valore potenziale) e, per l’altro, l’interesse del mercato a quella sostanza (che attiene al valore di scambio). In questo contesto si inserisce altresì il tema dei crypto-asset che sono analizzati come una sorta di case study o banco di prova per testare l’effettivo ruolo dei succitati fattori nella dinamica di creazione del valore digitale. Postulata, in tal modo l’esistenza di siffatto valore, l’Autore riconduce tale conclusione al dibattito in corso, provando a dare una differente lettura della parabola evo-involutiva dell’OCSE e ponendo la questione se il valore digitale possa assumere rilevanza fiscale soltanto allorché trasmodi in ricchezza del mondo reale o anche nella sua naturale dimensione virtuale.
Abstract: Does it actually exist a new digital value in digitized economic activities? Has it a fiscal relevance? These questions started arising among tax scholars and economists since the OECD issued its ambitious BEPS project. Despite some scholars argued that no new value could be identified in such activities, claiming that the concept of value creation was only a political solution to solve the problem of allocating tax rights between different market jurisdictions, many others claimed instead that a new kind of value, conceived as a “digital value”, actually exists and has a tax concern. This essay addresses these issues trying to capture the economic substance and the drivers involved in the creation of such a kind of new value. Moving by a study on classic economic theories concerning the drivers historically involved in the value creation process and stressing the difference between the concepts of use value and exchange value, the Author tries to demonstrate that the first driver plying a key role in the arising of the "digital value" is the knowledge, that is the capability to create, develop and rule complex knowledge. This gives economic substance to the new value (i.e., the use value), where, on the other hand, the second driver is the “demand-side” interest, that is the market interest to the substance of the value arising in market transactions (i.e., the exchange value). In this context, the Author also addresses the case of crypto-assets, arguing that this kind of digital tokens (i.e. the way they are created and their transactions) can actually prove the key role the two above identified drivers paly in the process of (digital) value creation. Finally, the Author addresses the issue of the tax dimension of this new value: if, when and where it can be taxed, questioning if taxation is only possible (or desirable) when the digital value turns into traditional wealth (income, heritage, consumption, etc.) or if it assume a per se tax relevance also in its virtual dimension.
* Gli articoli contrassegnati da un asterisco sono stati giudicati positivamente, su base anonima, da un membro del Comitato di valutazione designato a rotazione.
di Antonio Perrone