TRIBUTI ERARIALI DIRETTI – Imposta sul reddito delle società – Società di capitali – Avviso di accertamento – Prezzi di trasferimento – Nozione di controllo rilevante ai fini transfer pricing – Analisi di comparabilità – Metodo del Margine Netto della Transazione – Onere della prova. La sentenza della Corte di cassazione annotata si esprime nuovamente sul requisito soggettivo del controllo ai fini dell’applicazione della normativa in materia di prezzi di trasferimento, aderendo ai precedenti arresti ed alla interpretazione dell’Amministrazione. La decisione si contraddistingue per l’ampia disamina della prassi internazionale OCSE in tema di scelta e applicazione del metodo di transfer pricing più idoneo, nel caso di specie il Metodo del Margine Netto della Transazione (TNMM). Estratto: La sentenza n. 15668/2022 della Corte di cassazione affronta due interessanti profili in materia di prezzi di trasferimento infragruppo (transfer pricing). La Corte si sofferma innanzi tutto su una delle questioni più controverse della disciplina, vale a dire la configurazione del requisito soggettivo del “controllo” richiesto dall’art. 110, comma 7 del TUIR nel caso di joint venture societarie; i giudici di legittimità, nel solco già tracciato dalla giurisprudenza della Corte, e in aderenza alla prassi ministeriale, hanno ritenuto che la fattispecie del controllo non coincide con quella di cui all’art. 2359 Codice civile, dovendosi estendere invece ad ogni ipotesi di “influenza economica”, potenziale o attuale, desumile dalle singole circostanze del caso, come ad esempio la vendita esclusiva, da parte di un’impresa, dei prodotti dell’altra o l’impossibilità di funzionamento di un’impresa senza il capitale, i prodotti e la cooperazione tecnica dell’altra. Ad avviso di chi scrive l’interpretazione fornita dalla Corte non è immune da critiche in quanto l’analisi circa la ricorrenza del “controllo” appare essere stata incentrata unicamente sulla circostanza rappresentata dalla fornitura in esclusiva dei prodotti da parte di uno dei due soci della joint venture, tralasciando ogni considerazione circa la presenza di ulteriori elementi contrattuali o di fatto idonei ad integrare l’effettivo e duraturo potere del socio estero di influenzare sostanzialmente la gestione e l’indirizzo strategico della joint venture. In merito, invece, all’ulteriore aspetto esaminato dalla Corte, vale a dire il requisito oggettivo, la pronuncia merita apprezzamento per l’excursus normativo e di prassi circa l’applicazione dei metodi di transfer pricing, in particolar modo del TNMM, nonché laddove ritiene la necessità di adottare un preciso approccio di natura tecnico-metodologica, come delineato dalle Linee Guida OCSE e dal Decreto Ministeriale 14 maggio 2018, diffusamente richiamati nel precedente annotato. È auspicabile che i principi affermati dai giudici di legittimità possano sensibilizzare le corti di merito sulla necessità di adottare un siffatto approccio nel vagliare le questioni di transfer pricing.
Abstract: this contribution analyses the Italian Supreme Court of Cassation judgement no. 15668/2022 that deals with two interesting issues regarding transfer pricing. The Supreme Court firstly deals with one of the most controversial issues of the transfer pricing subject constituted, namely, by the definition of the subjective requirement of “control” as provided by Article 110(7) of the Consolidated Income Tax Act (TUIR) in relation to the case of corporate joint ventures. The Supreme Court, in the wake already drew by the Court’s jurisprudence and along to the ministerial practice, took the position that the requirement of “control” in question would not correspond to the one set forth by Article 2359 of the Italian Civil Code. In accordance to the Supreme Court, instead, the notion of “control” relevant for transfer pricing purposes should encompass any hypothesis of “economic influence”, potential or current, retrievable from the specific circumstances of the case, such as the exclusive sale by one company to the another of products or the impossibility for an enterprise of carrying out its business without the capital, products and technical cooperation of another one. The writer’s opinion is that the interpretation provided by the Court is not devoid from criticism since the analysis of whether the “control” requirement is met appears to have been focused solely on the circumstance represented by the exclusive supply of products by one of the two shareholders of the joint venture, overriding any assessment regarding the presence of additional contractual or factual elements suitable for meeting the effective and lasting power of the foreign partner to substantially influence the management and strategic direction of the joint venture. With reference to the further issue the Supreme Court dealt with, that is represented, namely, in the analysis of the objective requirement as required by the above-mentioned Article 110(7) of the Consolidated Income Tax Act. In this respect, the scope of the judgement results more than ever remarkable for the regulatory and practical excursus on the application of transfer pricing methods with particular reference to the TNMM. The Supreme Court, in fact, states the need to adopt a precise technical-methodological approach, as outlined by the OECD Guidelines and by the Ministerial Decree of 14 May 2018, widely referred to in the judgement under review. It would be desirable that the principles affirmed by the Supreme Court can raise the awareness of the lower courts on the need to adopt such an approach in assessing transfer pricing issues.
* Gli articoli contrassegnati da un asterisco sono stati giudicati positivamente, su base anonima, da un membro del Comitato di valutazione designato a rotazione.
di Giuseppe Lagrutta e Enrico Zennaro